Immacolata Concezione di Maria

Il mistero dell'Immacolata ci riguarda e ci chiama con forza. La grazia dell'Inizio e la necessità della prova. La grazia dell'Inizio, infatti, è inseparabile dalla prova. Poiché è l'inizio della libertà umana. Questa arrischiata creatura di Dio che viene al culmine dell'atto creativo. Sua pienezza e bellezza suprema. Gen 3 a fronte di Lc 1 sono un accostamento che ci mette in adorazione. Dovremmo dar lungo tempo alla lectio, per leggere l'oggi alla luce della Parola... Non se ne può parlare tanto a voce alta. Eppure è un mistero che ci riguarda profondamente. C'è un Inizio nella vita d’ogni creatura umana. C'è la prova che non smentisce l'inizio ma, attraverso la libertà che si espone, lo radica nella nostra carne.

 È il mistero dell'Immacolata concezione di Maria che ci libera: la donna che mai si è lasciata separare. Anche lei ha attraversato la prova. Accanto al Figlio. Rimanendo radicalmente fedele. È colei che ha atteso il Figlio della promessa, lo genera senza conoscerlo, lo cerca senza trovarlo, lo trova e lo perde, lo piange e pur col presentimento di trovarlo rimane in attesa nel deserto. È il luogo umano, corporeo della kenosis, fino alla fine perseguitata dal "serpente antico". Maria, donna che ha creduto, è Parola vivente di Dio anche per noi. Dice che l'innocenza è più originale del peccato. L'amore con cui siamo stati guardati in principio, è originale, è l'Origine.

 Ogni volta che inizia l’avventura – unica al mondo – di un’esistenza, d’uomo o donna, Dio si ferma col fiato sospeso a “guardare con amore” il prodigio che prende forma.

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